CUPRESSUS SEMPERVIRENS Ord. CONIFERALES Fam. Cupressaceae

Albero di seconda grandezza, alto sino a 20-30 (50) m, a lento accrescimento e molto longevo (sino a 2000 anni), di portamento slanciato, a tronco diritto e colonnare, molto ramoso sin dal basso, con corona rastremata conica o espansa, densa e di colore verde -cupo ; corteccia grigio-cinerea, fibrosa e fessurata per il lungo. foglie squamiforme e appiattite, sottili e ottuse, opache, disposte su quattro file, appressate ai ramuli, quindi opposte ed embriciate. fiori maschili numerosi in amenti solitari terminali gialli con copiosissima produzione di polline; i femminili in strobili globosi lignificanti. i frutti (galbule) sono ovato-oblunghi o globosi (3-4 x 2-21/2 cm), verde-lucenti da giovani, indi grigio-plumbei, costituiti da 8/14 squame peltate, ottusamente mucronate. Semi piccoli (4/6 mm) rossicci, con ala stretta, maturanti nell'anno. Fiorisce da febbraio a maggio.

Il Cipresso è originario dei paesi mediterranei orientali (Isole Egee), ma per la sua importanza ornamentale e selvicolturale si è largamente diffuso con la coltivazione sin dai tempi più antichi in tutti i paesi circum-mediterranei, così in Italia e con particolare frequenza in Toscana.

Ne vanno distinte due forme:
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la forma fastagiata o pyramidalis, spesso policormica, a rami eretti appressati al tronco e corona strettamente affusolata, piramidale e densa, e di prevalente interesse ornamentale e si usa per fascie frangivento;
· la forma horizzontalis, presumibilmente ancestrale, monocormica a rami a palchi e divaricati, corona più ampia, è considerata la forma naturale e per il vantaggio del tronco unico, di una minore nodosità e di un più rapido accrescimento, è di prevalente interesse selvicolturale.

Specie termofila, xerofila, mediante eliofila, molto frugale e indifferente al substrato, vive dal mare sino intorno ai 500-700 m nell'Italia centrale e sino a 700-800 m nelle regioni meridionali costituendo un elemento caratteristicodi grande rilievo del paesaggio italico. Viene largamente usato in selvicoltura nei rimboschimenti mediterranei e nell'impianto di fascie frangivento, ed è pianta di primo merito nelle alberature stradali.
Il legno, ad alburno giallo-bruno e durame un po’ più scuro, a grana fine e compatto, è duro, di grandissima durata e immarcescibile; è molto apprezzato per la costruzione di mobili e serramenti, per i lavori di tornio e di ebanisteria; in particolare si usa per farne cassapanche e armadi perché, essendo gradevolmente odoroso, tiene lontano le tarme.